Miniserie a fumetti della DC Comics scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd
Originariamente pubblicato in bianco e nero, tra il 1982 e il 1985, nelle pagine della rivista inglese Warrior e stampata successivamente come volume unico in una graphic novel. In Italia la storia venne pubblicata col titolo V per Vendetta nel 1991 e pubblicata a puntate sulla rivista Corto Maltese. Il 17 marzo 2006 è uscito in contemporanea mondiale V per Vendetta, film di James McTeigue, su sceneggiatura delle sorelle Wachowski, tratto dall'opera di Moore e Lloyd, con Hugo Weaving e Natalie Portman.
(fonte wikipedia)
V è un personaggio che non mostra mai letteralmente il suo volto. Eppure, Moore, riesce a dare molteplici sfaccettature al personaggio. Il protagonista è estremamente caratterizzato, riusciamo ad empatizzare con lui, a tifare per lui odiando i suoi nemici.
Le sue emozioni ci colpiscono nel profondo e per un'opera cartacea che non può contare su una narrazione descrittiva come in un romanzo, né sul tono di voce come per l'opera cinematografica, risulta essere un'impresa pazzesca.
Nascosto dietro la maschera di Guy Fawkes, V è un anarchico che brama vendetta per le torture subite in prima persona nel suo passato, nel nome di un "bene superiore".
Una storia che si svolge in un Inghilterra isolata dal resto del mondo, governata da un regime totalitario e distopico che punta all'emarginazione del diverso e sulla paura nazionale, costruita con lo scopo di rendere docile il suo popolo.
La griglia rigida delle tavole e un china fatta da neri pieni contribuiscono ad accentuare il senso di oppressione e angoscia della storia, la quale ha forti rimandi a regimi che ben conosciamo e che abbiamo vissuto sulla nostra pelle e che, ahimè, sopravvivono anche al giorno d'oggi.
Molte delle situazioni che incontriamo nelle pagine dell'opera di Moore sono forti e colpiscono dritto allo stomaco, specialmente nel fumetto e sono molti anche i simbolismi e i giochi di parole da ricercare. Il più evidente è quello fatto con il nome del protagonista: "V" infatti non è solo la lettera iniziale di Vendetta, scopo del personaggio, ma anche il numero romano 5, numero della cella in cui era rinchiuso.
Un volume dal forte impatto grafico che però coinvolge e si fa divorare!
Il film è davvero un'ottima sintesi di quello che è il fumetto, anche se, essendo due mezzi di comunicazioni molto diversi, le differenze non mancano.
Duro e crudo al punto giusto (meno del fumetto), il doppiaggio italiano è favoloso e la narrazione è molto coinvolgente. Sicuramente da vedere!
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